I diversi "ordinamenti giuridici nazionali" e le "norme" che li compongono non favoriscono lo sviluppo di affari da parte degli operatori economici al di là dei confini nazionali, né l'avvio di rapporti economici tra imprese con sede principale dei loro affari in Stati differenti tra loro.
Il diritto commerciale internazionale soddisfa la necessità degli Stati di norme la cui applicazione non sia circoscritta all'interno dei confini dell'ordinamento giuridico nazionale che le ha adottate. Attraverso lo sviluppo di consuetudini commerciali settoriali, un numero di organizzazioni internazionali indipendenti ha preso l'iniziativa di elaborare strumenti più bilanciati nel contenuto e con un ambito di applicazione prettamente internazionale; questi strumenti sono insiemi di regole non vincolanti basati su pratiche commerciali esistenti e che le parti possono incorporare nei loro contratti.
Da una prospettiva privatistica, che, per questo motivo, non riguarda le questioni inerenti i rapporti commerciali fra Stati sovrani, si può definire Diritto del Commercio Internazionale come l'insieme delle norme applicabili laddove si verifichi una o più delle seguenti condizioni: